INTERVENTO del Segretario ORSA FERROVIE LOMBARDIA Sig. Luca Beccalli
V COMMISSIONE TRASPORTI REGIONE LOMBARDIA
09 OTTOBRE 2025
Sicurezza nelle stazioni ferroviarie e nei trasporti
Introduzione
Buongiorno Presidente, buongiorno ai componenti della Commissione ed ai presenti. Grazie per averci dato l’opportunità di intervenire su un tema che tocca la quotidianità di migliaia di lavoratori e cittadini: la sicurezza nelle stazioni ferroviarie e sui treni.
Intervengo oggi a nome di ORSA Ferrovie per portare la voce di chi ogni giorno lavora sui treni, nelle stazioni, nei depositi. La sicurezza ferroviaria non è più solo una questione normativa, tecnica o organizzativa: è diventata una vera emergenza sociale.
Episodi recenti in Lombardia
Ci limiteremo ad esporre solo alcuni eventi accaduti negli ultimi dieci mesi, in Lombardia, periodo in cui abbiamo registrato un crescendo di episodi gravi, spesso violenti, che hanno coinvolto il personale ferroviario e i passeggeri. Non parliamo di casi isolati, ma di una tendenza preoccupante:
- il 6 ottobre, sul treno 701 Milano Cadorna–Seveso, due ferrovieri – un macchinista e una capotreno – sono stati aggrediti fisicamente da cinque passeggeri all’altezza di Bovisio Masciago;
- tra sabato 30 agosto e domenica 31 agosto una ragazza diciottenne è stata violentata nei pressi della stazione di San Zenone al Lambro;
- a luglio, a Saronno, un capotreno è stato minacciato con una bottiglia rotta da un gruppo di ragazzi saliti senza biglietto;
- a maggio, a Varese, un ferroviere è stato inseguito e colpito da un individuo già noto alle forze dell’ordine;
- a Milano Rogoredo, come emerso nell’incontro del 23 settembre con RFI, la situazione è molto delicata per l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nelle immediate adiacenze del polo manutentivo di via Orwell, con traffico di droga e tossicodipendenti che gravitano intorno alla zona, sia nei pressi dei locali aziendali che sui binari, fenomeno che si intensifica nelle ore notturne;
- e ancora: aggressioni verbali, sputi, minacce, vandalismi. Tutto questo accade su treni regionali, suburbani, nelle stazioni di cintura, spesso in orari serali o festivi.
Proposte e azioni ORSA Ferrovie
ORSA Ferrovie ha denunciato pubblicamente questa deriva. Abbiamo chiesto più volte un intervento strutturale, non emergenziale. Perché telecamere ambientali e bodycam non bastano, come non bastano le promesse. Serve presenza, serve prevenzione, serve protezione.
Abbiamo avanzato proposte chiare:
- pattugliamento costante della Polfer sui convogli più critici;
- presidi fissi nelle stazioni a rischio, con personale formato e riconoscibile;
- formazione specifica per il personale ferroviario sulla gestione dei conflitti;
- riconoscimento del rischio professionale, con tutele assicurative e supporto psicologico;
- estensione del monitoraggio anche ad altri poli critici sul territorio lombardo.
Ma non ci siamo fermati alle richieste. ORSA Ferrovie ha agito:
- stiamo lavorando per avviare una raccolta sistematica di segnalazioni da parte dei lavoratori, con report mensili che documentino aggressioni, minacce e situazioni di rischio;
- abbiamo sollecitato un confronto territoriale con le istituzioni competenti, affinché si attivino protocolli di intervento condivisi, soprattutto nelle aree più critiche come Milano, Varese e Como;
- abbiamo chiesto alle aziende di attivare sportelli di ascolto e supporto psicologico per il personale coinvolto in episodi traumatici;
- abbiamo richiesto i report ufficiali dei fatti delittuosi che hanno coinvolto personale e clientela, per poterli analizzare e intervenire;
- abbiamo collaborato con altre sigle sindacali per una campagna nazionale sulla sicurezza, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni.
Tagli al personale e desertificazione delle stazioni
Ma come garantire sicurezza quando il personale è sempre meno presente? Negli ultimi anni, abbiamo assistito a tagli progressivi al personale ferroviario: meno agenti di stazione, meno operatori di assistenza, meno personale viaggiante a bordo treno. La desertificazione delle stazioni, soprattutto quelle di cintura e dei piccoli centri, ha reso molti luoghi vulnerabili e privi di presidio. Una stazione vuota diventa terreno fertile per vandalismi, bivacchi, spaccio, aggressioni. Un treno con un solo capotreno in servizio, in orario serale, su direttrici critiche, espone il lavoratore e i passeggeri a rischi inaccettabili.
La sicurezza non si garantisce con algoritmi o telecamere, ma con presenza umana, formazione, presidio territoriale. ORSA Ferrovie chiede che si torni a investire nel personale, nella sua visibilità, nella sua tutela. Perché la sicurezza ferroviaria non può essere delegata all’automazione o alla fortuna.
Olimpiadi Invernali 2026: una sfida da affrontare
Reputiamo che la situazione, in considerazione della nuova sfida che dovrà affrontare Regione Lombardia, ovvero le Olimpiadi Invernali 2026, debba assolutamente trovare una mitigazione e non un peggioramento.
Nel corso dell’incontro del 24 settembre con Trenord, ORSA Ferrovie ha evidenziato le criticità legate all’aumento della produzione, alla modifica del servizio commerciale sulla Valtellina, all’estensione dell’orario fino alle 2:30 di notte sulla maggior parte delle direttrici. Ma l’aumento dei treni e dei turni non può avvenire senza un rafforzamento del personale.
La sicurezza e l’incolumità personale non possono e non devono essere sacrificate sull’altare dell’efficienza o dell’offerta commerciale. L’aumento dei treni, dei turni e della pressione operativa deve essere accompagnato da un rafforzamento dei presidi e della vigilanza sui treni e nelle stazioni.
Confronto con FS Security e Trenord
ORSA Ferrovie ha partecipato attivamente anche al confronto con FS Security, sia in ambito nazionale che regionale. Abbiamo accolto positivamente l’annuncio di 100 nuove assunzioni, ma abbiamo chiesto chiarezza sull’uso delle bodycam e un confronto preventivo su ogni sperimentazione che impatta sul lavoro e sulle condizioni del personale. Bodycam che sono state oggetto di accordo anche con Trenord in primavera, ma ancora l’azienda lombarda non ha avviato alcuna sperimentazione.
Valutazione del progetto “Stazioni Sicure”
Abbiamo apprezzato il progetto “Stazioni Sicure” promosso da Regione Lombardia, che ha coinvolto comuni come Pavia, Vigevano, Lecco, Como, Varese, Busto Arsizio. Ma diciamolo chiaramente: questi interventi, pur utili, sono ancora troppo frammentati e dipendenti dalla volontà dei singoli territori.
Richieste alla Commissione
Chiediamo a questa Commissione:
- Di promuovere un tavolo permanente sulla sicurezza ferroviaria, con partecipazione sindacale e di tutte le aziende operanti in Regione Lombardia;
- Di sostenere un piano nazionale di sicurezza integrata, con fondi dedicati e monitoraggio costante;
- Di garantire che l’aumento produttivo legato alle Olimpiadi non comprometta le condizioni di lavoro né la sicurezza del personale, ovvero fare in modo che le aziende garantiscano la presenza costante di personale dedicato alla sicurezza sia sui treni che nelle stazioni a rischio;
- Di riconoscere il ruolo centrale del personale ferroviario nella gestione delle emergenze.
Conclusione
ORSA Ferrovie è sempre pronta e disponibile a collaborare, a portare dati, testimonianze, soluzioni. Ma serve un segnale forte. Sia nei confronti dei lavoratori che dei cittadini. La sicurezza non deve essere vista come un costo, ma come un diritto fondamentale. È il fondamento della mobilità pubblica. Non possiamo aspettare il prossimo episodio per agire. La sicurezza ferroviaria va affrontata ora, con responsabilità e visione.
Grazie.